Sono stata a San Siro al concerto di Alessandra Amoroso, la 2° donna nella storia della musica italiana a calcare questo palco - PARTE 1 -

Avevo preparato questo articolo il giorno prima del concerto, anche se non si trattava di una recensione volevo aspettare di completarlo dopo aver assistito all’esibizione di un’artista che non avevo mai ascoltato dal vivo. 
Dopo aver visto Alessandra Amoroso in azione a San Siro non posso che iniziare questo pezzo sottolineando quanto sia stato tutto meraviglioso: una pop-star vera, uno spettacolo degno di questo nome durato più di due ore in uno stadio in visibilio gremito delle persone più diverse che cantavano all’unisono, come la vecchia guardia di un coro intonatissimo, tutti i brani di una delle migliori interpreti italiane dei nostri tempi. Punto. E a me piace il jazz, per intenderci.

Concerto n.200 per Amoroso, dopo 14 anni di successi continui, 7 album in studio, 2 dal vivo, 49 dischi di platino, 8 dischi d’oro e oltre 2 milioni e 700 mila copie vendute. 

Una carriera invidiabile insomma, la carriera della seconda donna nella storia della musica italiana a calcare lo storico palco di San Siro.

Ma andiamo con ordine.

Siamo nel 1980, è il 27 giugno e Bob Marley è il primo protagonista del palco del “Giuseppe Meazza’’, lo stadio di Milano. Il suo è il primo concerto in assoluto che si tiene a San Siro.

Da quel giorno sono passati più di 42 anni e 130 concerti (circa), da Bruce Springsteen a Edoardo Bennato (il primo artista italiano), dai Duran Duran agli One Direction, con Vasco, Ligabue e Springsteen nella top 3 della classifica virtuale del più alto numero di presenze all’interno di una sola venue.

E qui cominciamo a fare una delle cose che ci piace tanto fare per tentare di avere uno sguardo il più possibile “oggettivo” su un dato argomento, ovvero contare (per citare Myss Keta, ma anche Michela Murgia).

Quei circa 130 concerti sono stati interpretati da 51 artisti in totale tra cantanti e band, di cui 30 italiani e 21 stranieri.

Il maschile sovraesteso della parola “artisti” in questo caso non è usato accidentalmente, perché di questi 51 artisti le donne con uno show a proprio nome sono 5: 

– Laura Pausini (2007, la prima donna in assoluto, 2016, 2019 con Biagio Antonacci)

– Madonna (2009 e 2012)

– Rihanna (2016)

– Beyoncé (2016 e 2018 con Jay-z) 

– Alessandra Amoroso (2022)

Nonostante i dati discordanti, facendo un rapido calcolo la percentuale delle artiste che hanno suonato a San Siro sembra essere intorno al 9% circa.

Il 9%.

Un numero che fa impressione ma che non si discosta dagli altri numeri che danno una fotografia del peso (piuma) delle donne all’interno del mercato musicale italiano di cui riportiamo due dati principali:

  • 16%, la percentuale delle autrici iscritte ad una qualsiasi delle società di collecting (es. SIAE) in Europa (fonte Keychange)
  • nelle classifiche FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) degli album più venduti del 2018, 2019, 2020 e 2021 le artiste rappresentano rispettivamente il 14%, 14% 11% e 11% all’interno delle prime 100 posizioni

Questi dati fanno aprire più di una riflessione. Come detto, Laura Pausini è stata la prima donna in assoluto a suonare a San Siro nel 2007, quindi dopo 27 anni dal quel 27 giugno del 1980.

In occasione del suo primo San Siro, Pausini aveva dichiarato: “Io sono orgogliosa di rappresentare tutte le colleghe italiane che verranno su questo palcoscenico, perché questa sera io sono la prima ma non sarò l’ultima […]”

È vero, non è stata l’ultima ma ci sarebbero voluti altri 15 anni per vedere un’altra artista italiana esibirsi sullo stesso palco, ovvero Alessandra Amoroso.

So bene cosa state pensando: evidentemente non ci sono state altre donne con un seguito tale da poter riempire uno stadio come San Siro. 

Non so dire se questa frase sia vera così com’è oppure no, quello che so è che è importante capire il perché di questa situazione, perché al di là di San Siro le donne arrivano a suonare su troppi pochi palchi, seguito o non seguito.

Sembra che non abbiano mai i “numeri” giusti.

Scorrendo la lista di nomi che hanno avuto la possibilità di fare un concerto al Meazza dal 1980 ad oggi, saltano subito in mente delle assenti eccellenti, penso a: 

A) Loredana Bertè, Donatella Rettore, Anna Oxa, Mia Martini, Raffaella Carrà, Gianna Nannini, Giorgia, Ivana Spagna, Irene Grandi, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Elisa, Emma.

Tutte artiste diverse, con generi, proposte artistiche, personalità ed età molto differenti, accomunate principalmente dal fatto di essere donne. 

Credo possiamo essere d’accordo sul fatto che siano grandi nomi della musica italiana.

Ora pensiamo a questi altri nomi: 

B) Modà, Negramaro, Cesare Cremonini, Ultimo, Davide Van De Sfroos, Fedez, Marco Mengoni, Salmo. 

Anche questi sono senz’altro grandi personaggi.

Tralasciando il dettaglio che alcune delle artiste del gruppo A), se si prendono in considerazione i dati di vendita del decennio 2010-2019 hanno performance migliori rispetto ad alcuni artisti del gruppo B), rimane il fatto che nessun’artista del gruppo A) ha mai suonato a San Siro.

Gli artisti del gruppo B) ci hanno suonato tutti.

La stranezza di questo confronto porta a farsi la fatidica domanda: perché?

[to be continued…]

autrice: Francesca Barone

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